Deloitte, e tutte le piattaforme collegate, chiede un video ai tecnici asseveratori per certificare i lavori. I tecnici dovranno descrivere i lavori eseguiti e confermare gli importi per permettere la liquidazione del SAL.
I tecnici comprendono gli obiettivi antifrode, ma sollecitano il ritiro della richiesta evidenziando possibili conseguenze per la tutela della privacy e la creazione di un pericoloso precedente.
Indice
- DELOITTE CHIEDE UN VIDEO AI TECNICI ASSEVERATORI.
- COME MAI QUESTA RICHIESTA DA PARTE DI DELOITTE?
- LA RISPOsTA DEI TECNICI.

Nuove complicazioni per il Superbonus 110%.
L’ultimo problema riguarda principalmente i contribuenti che hanno optato per la cessione del credito a un istituto bancario o a un’assicurazione che si affida alla società di certificazione Deloitte.
DELOITTE CHIEDE UN VIDEO AI TECNICI ASSEVERATORI.
Deloitte, società che offre servizi di consulenza alle imprese, non ritiene più sufficienti le asseverazioni dei tecnici e chiede loro di integrare la documentazione con dei video che dimostrino il completamento del 30% dell’intervento.
Tale video, di durata massima di 5 minuti, servirà a illustrare gli interventi realizzati e quelli da realizzare e dovrà essere essere registrato presso l’immobile oggetto dell’intervento.
In base alle istruzioni fornite da Deloitte, i video devono essere girati presso l’immobile oggetto dell’intervento, che deve essere riconoscibile, ad esempio inquadrando il cartellone di cantiere, il civico e il contesto.
Deve inoltre essere inquadrato il tecnico con il tesserino dell’Ordine e un documento in corso di validità.
Nel video, il tecnico deve confermare gli importi e gli interventi asseverati, inquadrando le lavorazioni eseguite.
In realtà sono richiesti più di un video:
- un video per singolo SAL, se l’intervento prevede SAL, oppure i video nella fase di fine lavori;
- un video per singola asseverazione (asseverazione ENEA 110 per cento, asseverazione sismica 110 per cento e Asseverazione bonus inferiori al 110 per cento.
Una volta realizzato il video dovrà essere caricato in una cartella di Google drive e il link ottenuto, dopo aver seguito i passaggi dell’apposita guida al caricamento, dovrà essere riportato nel commento relativo alla documentazione richiesta.

COME MAI QUESTA RICHIESTA DA PARTE DI DELOITTE?
La “video-asseverazione” richiesta dal 16 settembre dalla piattaforma di Deloitte non è richiesta dalla legge né dall’Agenzia delle Entrate.
E allora perché questa richiesta?
Il video non è un obbligo, ma agevola i controlli dell’Agenzia delle Entrate, e quindi è utile a tutti.
Deloitte in un comunicato stampa afferma:
“I video, dalla breve durata di circa due minuti sono volti a rafforzare i controlli antifrode a tutela dell’erario, delle imprese, dei committenti, dei professionisti e dei soggetti cessionari, al fine della più sicura verifica e più rapida monetizzazione degli incentivi.
E quindi, considerato che l’Agenzia delle Entrate sta procedendo ad un’alta percentuale dei controlli (dal 60% all’80% delle comunicazioni inviate), appare evidente come un breve video di spiegazione dell’intervento da parte del tecnico asseveratore non possa che agevolare le verifiche da parte della stessa Agenzia. E anche per le banche, si avrà un beneficio sui tempi di monetizzazione”.
LA RISPOsTA DEI TECNICI.
Secondo Inarsind, Sindacato Nazionale di Architetti ed Ingegneri liberi professionisti, la richiesta di integrare la documentazione prodotta con un video non è supportata da nessuna norma e risulta “intempestiva e vessatoria”.
In un comunicato Inarsind dichiara:
“Comprendiamo la necessità da parte degli operatori finanziari di tutelarsi contro eventuali truffe, ma a tal fine è assurdo che dopo aver richiesto di produrre l’asseverazione di noi tecnici, averci fatto sottoscrivere una specifica polizza a copertura della quota del SAL verificata anche da Enea, dopo aver introdotto l’obbligo dell’invio di una pec ai committenti e all’impresa contenente dichiarazioni e tutta la documentazione probatoria possibile (foto, sal, dichiarazioni del professionista, libretto delle misure) vengano richiesti ulteriori dimostrazioni di veridicità delle nostre dichiarazioni.”
E aggiunge inoltre:
“Riteniamo inoltre che non siano state adeguatamente valutatele le conseguenze in materia di tutela della privacy nella produzione di un video che, inevitabilmente, comprenderebbe parti di abitazioni private che, pur non oggetto di bonus sarebbero coinvolte dalle riprese.
Vi invitiamo quindi a recedere dalla richiesta avanzata favorendo, con ciò, gli adempimenti che gli asseveratori sono chiamati ad assolvere per la realizzazione di opere che, pur nel travagliatissimo percorso che ne ha contraddistinto l’attuazione, consideriamo di utilità per l’intero Paese”.
La Rete Professioni Tecniche in una nota ha annunciato che “invierà una diffida alla società Deloitte e, contestualmente sottoporrà la questione alla Commissione di monitoraggio, alle istituzioni e a tutte le forze politiche”.
Inoltre anche CNAPPC si associa alle precedenti RPT e Inarsind, definendo la proposta di Deloitte come “iniziativa offensiva e del tutto arbitraria, al di fuori di ogni norma di legge“.