Indice
- Il punto al 28 febbraio 2025: una fotografia quasi statica
- L’andamento delle detrazioni Superbonus e il confronto con il 2024
È davvero finita l’era del Superbonus? I numeri diffusi da ENEA parlano chiaro. E lo fanno in una fase di transizione in cui sembrerebbe (ma il condizionale resta d’obbligo) che il Parlamento italiano abbia finalmente iniziato a prendere coscienza dell’impatto dei bonus edilizi e della necessità di avviare un serio progetto di riforma strutturale.

Continuano le pubblicazioni dell’Enea sul superbonus. L’ENEA ha infatti pubblicato i resoconti relativi ai primi due mesi del 2025. Secondo quanto emerso, al 31 gennaio 2025 le detrazioni per lavori conclusi sono arrivate a un totale di 124,5 miliardi di euro e al 28 febbraio a 125,2 miliardi. Questi numeri indicano che a gennaio c’è stato un aumento di circa 373 milioni di euro rispetto a dicembre e a febbraio di circa 710 milioni rispetto a gennaio, per un totale di oltre un miliardo di euro.
I dati Enea sul superbonus tengono conto del numero di asseverazioni caricate sul sito dedicato; del valore assoluto degli investimenti ammessi alla detrazione; dei valori assoluti e percentuali dei lavori già completati. Sono inoltre specificati i dati per i lavori relativi a condomini, edifici unifamiliari e unità immobiliari indipendenti.
È importante ricordare che il 2025 per il superbonus ha segnato un grande cambiamento. L’agevolazione fiscale, infatti, è ora prevista al 65% e solo per i cantieri aperti prima del 15 ottobre 2024. Alla luce di ciò, e considerando che le asseverazioni devono essere comunicate all’Enea entro 90 giorni dalla fine dei lavori, è probabile che l’aumento dei costi registrato nei primi due mesi del nuovo anno sia da collegare alla corsa agli interventi avvenuta a fine 2024, quando si poteva ancora beneficiare dell’aliquota al 70 per cento.
Il punto al 28 febbraio 2025: una fotografia quasi statica
Per comprendere appieno la portata del rallentamento, è utile confrontare i dati aggregati di gennaio-febbraio 2025 non solo con quelli di dicembre 2024, ma anche con lo stesso bimestre degli anni precedenti. L’analisi evidenzia una progressiva saturazione della misura e un crollo del tasso di crescita.

Nel primo bimestre 2025 il superbonus ha generato:
- 956 nuovi edifici interessati;
- 977.472.117,18 euro di investimenti (compreso le somme non ammesse a detrazione);
- 939.627.756,95 euro di investimenti ammessi a detrazione;
- 1.358.122.771,31 euro di investimenti per lavori conclusi ammessi a detrazione
- 1.083.637.726,91 euro di detrazioni maturate per i lavori conclusi.
I condomini ancora protagonisti, ma in uscita
La tipologia edilizia più rappresentata resta quella dei condomìni:
- 136.383 interventi (27,3%)
- 81,54 miliardi di investimento, con 76,75 miliardi di lavori conclusi
- un tasso di completamento del 95,0%
In termini assoluti, i condomìni continuano a rappresentare oltre i due terzi del valore economico dell’intera misura (67,3%), anche se il loro peso relativo non cresce più.
Come già osservato, i grandi cantieri avviati tra 2021 e 2022 si stanno lentamente concludendo, e l’impatto delle nuove restrizioni (cessazione dello sconto in fattura e cessione del credito, soglie reddituali, limite al 70-65%) impedisce ogni nuova partenza.
Le unifamiliari: una stagione chiusa
Anche gli edifici unifamiliari e le unità funzionalmente indipendenti mostrano numeri pressoché cristallizzati:
- Edifici unifamiliari: 244.990 interventi, 27,44 miliardi di lavori conclusi (98,3% del totale ammesso)
- U.I. funzionalmente indipendenti: 117.360 interventi, 11,09 miliardi (98,3%)
Il dato percentuale, vicino al 100%, dimostra che si tratta di interventi già in fase terminale, per cui non è più previsto alcun margine di espansione.
L’andamento delle detrazioni Superbonus e il confronto con il 2024
Considerando che l’Enea riceve le asseverazioni entro 90 giorni dalla fine dei lavori, la crescita registrata nel 2025, soprattutto nel mese di febbraio, è lo specchio degli ultimi interventi realizzati nel 2024.
Molti contribuenti si sono affrettati a concludere i lavori per accaparrarsi l’aliquota al 70% per non incorrere né nel taglio al 65%, previsto per il 2025, né nelle ulteriori restrizioni introdotte con l’ultima legge di bilancio, che ha ristretto la platea degli aventi diritto al Superbonus solo a quanti avessero deliberato gli interventi o richiesto i titoli abilitativi entro il 15 ottobre 2024.
L’avvicinarsi delle restrizioni ha accelerato l’andamento delle detrazioni Superbonus anche negli ultimi mesi del 2024, mentre in quelli precedenti l’Enea aveva fotografato una stasi.
A dicembre 2024, le detrazioni Superbonus per lavori conclusi sono aumentate di 662,7 milioni di euro rispetto a novembre. Al 30 novembre 2024, le detrazioni Superbonus maturate per lavori conclusi erano aumentate di 280 milioni di euro rispetto al 31 ottobre, mese in cui erano salite di 221 milioni rispetto a settembre.
A settembre e agosto, invece, l’aumento si era quasi arrestato, con una crescita tra le più basse di sempre, pari rispettivamente a 20,6 milioni e a 57 milioni rispetto al mese precedente.
L’effetto dell’accelerazione di fine anno dovrebbe esaurirsi a marzo 2025, quando saranno state presentate e censite tutte le asseverazioni relative agli interventi del 2024.