Indice
- Ecco le istruzioni da seguire per evitare di sbagliare.
- Bonifico parlante: cos’è
- Ma veniamo alle istruzioni per compilare il bonifico parlante
- QUI DI SEGUITO TROVI L’ESEMPIO DI BONIFICO PARLANTE REALIZZATO DALL’AGENZIA DELLE ENTRATE
- Bonifico parlante sbagliato: come evitare di perdere le detrazioni fiscali
- Che differenza c’è tra bonifico parlante e bonifico normale?
Come si compila il bonifico parlante per i lavori edilizi, dalla ristrutturazione al superbonus 110%? E cosa fare in caso di errori?

Ecco le istruzioni da seguire per evitare di sbagliare.
Il bonifico parlante è il metodo di pagamento che si usa per avere accesso alle detrazioni fiscali dei lavori edilizi. Non solo per le opere di ristrutturazione, ma anche il Superbonus 110%, per gli interventi di riqualificazione energetica, l’acquisto di materiali, mobili ed elettrodomestici.
Ma quali sono i dati da indicare nella compilazione del bonifico? E qual è la causale da inserire? Di seguito, vediamo non solo le istruzioni per compilare il bonifico parlante, ma anche cosa fare in caso di errori o controlli.
Bonifico parlante: cos’è
Un bonifico parlante è il metodo di pagamento che consente ai cittadini che hanno fatto dei lavori edilizi di accedere alle detrazioni fiscali. Si tratta, quindi, di un documento che attesta i pagamenti per gli interventi effettuati di riqualificazione energetica o per le opere di ristrutturazione (ma sono inclusi anche elettrodomestici, mobili, l’acquisto di materiali ecc).
Il bonifico parlante è l’unica modalità di pagamento accettata per poter usufruire delle agevolazioni fiscali legate ai bonus edilizi ed è bene sapere come si compila, con quali dati e cosa fare in caso di errori.
Si può fare il bonifico parlante:
- online;
- presso la propria banca;
- all’ufficio postale.
Una delle caratteristiche del bonifico parlante è che tra i dati che dovrà compilare il contribuente vi è una specifica causale, utile proprio a rendere chiaro al Fisco che si tratta di un pagamento ammesso alle detrazioni fiscali.
Per esempio, per quanto riguarda le ristrutturazioni, la logica di fondo è che per aver diritto al relativo bonus bisogna indicare correttamente il riferimento normativo, i dati di spesa e l’importo relativo agli interventi di ristrutturazione edilizia perché il bonifico parlante è l’unico mezzo per certificare importo e diritto alla detrazione con la dichiarazione dei redditi.
Il bonifico parlante si usa per documentare i pagamenti relativi ai lavori edilizi di:
- superbonus 110%;
- ristrutturazioni;
- ecobonus;
- bonus mobili ed elettrodomestici.
Ma veniamo alle istruzioni per compilare il bonifico parlante
Come compilarlo per accedere a Ecobonus 110%
Il bonifico parlante è un bonifico che contiene al suo interno una serie di informazioni. Per il 110% dovrai effettuare un bonifico specifico per il risparmio energetico. Nella causale dovrai indicare:
Codice fiscale del detraente
Partita iva del beneficiario del bonifico
Numero della fattura e data
Dovrai scrivere letteralmente (anche abbreviato) “BONIFICO PER DETRAZIONE FISCALE PER RISPARMIO ENERGETICO LEGGE 77/2020 ECOBONUS 110% E SUCCESSIVE MODIFICHE”
Attraverso il tuo portale di home banking, a seconda dell’istituto di credito che sceglierai, dovresti avere accesso a dei moduli preimpostati che ti permettono di selezionare in modo semplice le varie detrazioni in atto, senza commettere errori.
Come compilarlo per accedere al bonus infissi 50%
Per il bonus infissi 50%, dovrai effettuare un bonifico risparmio energetico. Nella causale dovrai inserire:
- Codice fiscale del detraente
- Partita iva del beneficiario del bonifico
- Numero della fattura e data
- Dovrai scrivere letteralmente (anche abbreviato) “BONIFICO PER DETRAZIONE FISCALE PER RISPARMIO ENERGETICO LEGGE 296/2006 E SUCCESSIVE MODIFICHE E INTEGRAZIONI”
QUI DI SEGUITO TROVI L’ESEMPIO DI BONIFICO PARLANTE REALIZZATO DALL’AGENZIA DELLE ENTRATE

Bonifico parlante sbagliato: come evitare di perdere le detrazioni fiscali
Cosa succede in caso di errori nella compilazione del bonifico parlante? Succede spesso, infatti, che i contribuenti abbiano sbagliato a compilare il bonifico parlante per le ristrutturazioni edilizie. Inoltre, anche di utilizzare un bonifico diverso rispetto a quello dedicato.
La linea dell’Agenzia delle Entrate è sempre stata intransigente e l’unico modo per evitare di perdere le detrazioni fiscali riconosciute era quello di effettuare un nuovo pagamento all’impresa compilando in maniera corretta il bonifico parlante.
L’orientamento degli Uffici delle Entrate sembra essersi ammorbidito con il tempo. Nella guida ai lavori di ristrutturazione e al risparmio energetico viene ripresa la circolare n. 43/2016:
“Se per errore è stato effettuato un bonifico diverso da quello “dedicato“ o non sono stati indicati sul bonifico tutti i dati richiesti, e non è stato possibile ripetere il bonifico, la detrazione spetta solo qualora il contribuente sia in possesso di una dichiarazione sostitutiva di atto notorietà rilasciata dall’impresa, con la quale quest’ultima attesta che i corrispettivi accreditati a suo favore sono stati correttamente contabilizzati ai fini della loro imputazione nella determinazione del reddito (circolare n. 43/2016).”
Con la dichiarazione sostitutiva di atto notorio rilasciata dall’impresa sarà quindi possibile evitare di dover ripetere il bonifico, “correggendo” anche gli errori commessi all’atto del primo pagamento.
Che differenza c’è tra bonifico parlante e bonifico normale?
Il bonifico parlante è a tutti gli effetti un bonifico documentato: contiene una serie di informazioni e di dati che certificano l’avvenuto pagamento di una determinata spesa.
Rispetto al bonifico normale, quindi, ci sono delle differenze: per esempio la partita Iva e il codice fiscale dei soggetti coinvolti nella transazione, mentre il bonifico ordinario contiene nome, cognome e indirizzo della persona a cui è indirizzato, il codice iban di chi deve ricevere la somma di denaro e la causale.